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La squadra a Montevergine per “l’ammuina studentesca”

Un nuovo appuntamento per la squadra degli apprendisti bibliotecari della “Mario Pensa“: il 25 maggio tutti  alla Biblioteca di Montevergine per

Ammuina studentesca: s’ingiarma in biblioteca

una giornata organizzata per stilare un primo bilancio del percorso di cooperazione tra la monumentale e splendida Biblioteca di Montevergine con i suoi straordinari e competenti operatori e l’esordiente realtà Mario Pensa del Liceo Imbriani con i suoi entusiasti apprendisti.

Ad accompagnare questi ultimi, in sostituzione della Dirigente scolastica, suo malgrado impegnata altrove, uno stimatissimo amico del Liceo, il Dirigente Tecnico in pensione Fiore Ricciardelli che, con la sua ironia e multiforme cultura, ha esortato gli studenti a continuare nel loro lavoro, nella consapevolezza di farsi custodi e conservatori di un patrimonio di cultura e di conoscenza, nonché di identità civile ed etica, che li renderà donne e uomini migliori all’interno di un panorama storico e geografico complesso e fluido.

Qui il link al video dell’incontro sul sito della Biblioteca di Montevergine

Il passaggio del testimone…

Avevamo sempre visto quella stanza come un semplice laboratorio “d’emergenza”, un luogo associato ad una solitaria lavagna luminosa. Uno spazio morto, senza un vero scopo. Ma cosa si nascondeva in quegli armadi per noi, fino a quel momento, sinonimo di polvere, allergia ed ombra? È bastato accendere la luce per illuminare d’un tratto quella che appariva una fitta oscurità amorfa, per entrare in un mondo che da sempre ci apparteneva ma che conoscevamo solo superficialmente e marginalmente. Ci era capitato molte volte di recarci in qualche biblioteca per respirare un po’ di cultura ma, varcando la soglia della biblioteca della nostra scuola, abbiamo realizzato di saper respirare solo a fatica. Abbiamo imparato a far funzionare efficientemente i nostri polmoni, abbiamo aperto gli occhi, ritrovandoci in un posto che avevamo frequentato solo come spettatori passivi. Siamo diventati protagonisti ed elementi attivi della rivoluzione messa in atto al fine di rendere quel gioco di ombre il nostro gioco.

Non avremmo mai pensato che il lavoro da bibliotecario potesse avere così tante sfaccettature dal punto di vista pratico e non avremmo nemmeno immaginato che, fra i requisiti per questo lavoro, fosse necessario un forte senso dell’ordine. Vagavamo in un vasto mare, sospinti da un estremo all’altro, sempre incerti sul da farsi. I nostri compagni di viaggio erano abili marinai in quell’immensa distesa d’acqua e prendevano il nome di Pierre Corneille, Dante Alighieri, Torquato Tasso e molti altri più o meno celebri. Noi, una ventina di giovani, e i nostri compagni centenari.

I secondi raccontavano le loro storie silenziosamente, preferendo come pubblico un paio di occhi alla volta; i primi ascoltavano delle loro prodi gesta occasionalmente, sentendo quasi il dovere di tramandarle alle generazioni successive. Nella nostra scuola trovammo innumerevoli tesori, e per tesori intendiamo quei compagni con i quali per giorni, mesi, anni abbiamo avuto a che fare. Ognuno di essi aveva una propria storia ed una maturità da raccontare, anche solo attraverso il tocco di una copertina. Prendersi cura dei libri, allo stesso tempo, è un po’ come prendersi cura di un gruppo di bambini, ma quel che più apprezziamo è il lavoro di squadra, un passo fondamentale per la nostra formazione. Non dimenticheremo mai l’odore dei nostri guanti in lattice, indossati per evitare di ritrovarci fra le dita quel colore verdognolo. “Perché mai?”, vi chiederete. Il verde è il colore della speranza!!!

Tanto verdeggiante quanto florido è stato il terzo giorno di maggio di quest’anno, un vero traguardo, una tappa fondamentale nel nostro itinerario triennale di Alternanza Scuola Lavoro. Ma non è stato solo un obbligo scolastico a spingerci a interessarci alla questione, bensì qualcosa di molto più profondo. Ciò che era cominciato come un modo per conquistare duecento ore da integrare alla nostra vita scolastica, è divenuto ben presto un obiettivo personale. Sessanta ore gattonando, cento ore guardandoci intorno, quaranta ore metabolizzando e abbracciando la questione del recupero della nostra biblioteca scolastica. Duemila tomi fra una quarantina di mani e altrettante etichette fresche di stampa in appena tre anni.

Speriamo solo che chi si ritroverà sulle nostre stesse sedie fra qualche anno possa far tesoro a propria volta di quei racconti nero su bianco e possa tramandare ancora, mandando avanti quella che sogniamo diventi una tradizione, le preziose testimonianze di una o più generazioni passate.

In primavera, il dimenticato laboratorio di emergenza è diventato, finalmente, la rinomata biblioteca scolastica del liceo Paolo Emilio Imbriani che oggi, siamo fieri di poterlo affermare, va sotto il nome di “Biblioteca Nazionale Mario Pensa”.

Squadra Biblio 2018

Testo di Stefano Iannuzzi, Ilaria Pelosi, Erica Roca e Sara Sorrentino

Serata d’inaugurazione

Grande soddisfazione per tutti gli attori del progetto alla serata inaugurale della Biblioteca Mario Pensa!

Presenti la Dirigente Scolastica Stella Naddeo, il dott. Collina dirigente in pensione, il prof. Argenziano decano del Liceo oggi in pensione, l’Ispettore Fiore Ricciardelli, il Dott. Maurizio Pensa nipote del prof. Mario al quale la biblioteca è intitolata, e tanti docenti, studenti ed amici ai quali è stato presentato il frutto del lavoro di risistemazione della Biblioteca svoltosi negli ultimi tre anni.

Dopo essere stata accolta nel 2015 con decreto del Ministero dei Beni Culturali tra le biblioteche nazionali, la Biblioteca Mario Pensa  è divenuta il centro di un’azione di recupero e valorizzazione nell’ambito delle attività di Alternanza Scuola Lavoro. Il gruppo costituitosi, capitanato dal bibliotecario di Montevergine Dott. Domenico De Falco, in qualità di tutor esterno, e dalla sottoscritta Prof.ssa Francesca Corrado, in qualità di tutor interno, riunendo una ventina di alunni di diverse classi dell’istituto, avviò una prima ricognizione dello stato dei libri e della loro archiviazione: in particolare, quest’ultima si rivelò immediatamente inefficace, in quanto in molti casi i libri avevano perso l’etichetta o erano stati collocati in luoghi diversi da quelli indicati nello schedario. Pertanto, si procedette a spolverare e riordinare i libri negli scaffali e ad avviare ex novo la catalogazione sulla piattaforma del Sistema Bibliotecario Nazionale. Al momento sono stati catalogati circa 1800 libri su un patrimonio librario che si aggira intorno ai 6000.

Oggi, tuttavia, con la cerimonia di inaugurazione si immagina di proporre al territorio una struttura che sia un nuovo centro di cultura, in cui trovare risposte a tante domande relative agli argomenti più disparati, dalla filosofia alla storia, dalla pedagogia all’arte e alla musica, dalla fisica alla biologia, alla zoologia e alla botanica; in cui trovare letture d’ogni genere, dalla saggistica al romanzo antico e contemporaneo, all’interno di un patrimonio librario che spazia dagli ultimi decenni dell’Ottocento all’attualità. Una struttura che si proponga come un nuovo luogo di aggregazione, di servizio al territorio, con l’idea, e forse l’utopia, di diffondere quell’amore per la cultura e la lettura, per la cura del passato, per la riscoperta dei valori della lentezza, della cura e della valorizzazione di un patrimonio di storia e di umanità inestimabile.

Il progetto, denominato Apprendisti bibliotecari, attivato come percorso di formazione all’interno delle attività di Alternanza Scuola Lavoro, un istituto quest’ultimo spesso controverso ed ambiguo, al centro di numerose polemiche e proteste da parte di studenti e docenti a causa di cattiva gestione dei rapporti tra scuole ed enti coinvolti, è l’esempio che le cose talvolta possono funzionare bene ed è la dimostrazione che le cose funzionano bene quando la scuola può fare, in raccordo con enti che con essa condividano modalità e termini della formazione dei giovani, azioni che si armonizzino o, addirittura, amplifichino ciò che è nella sua vocazione e nella deontologia dei suoi operatori.

Cosicché, al momento possiamo affermare, con assoluta certezza e grande soddisfazione, che questo è un progetto “riuscito”, laddove, pur tra mille difficoltà dovute al carico di lavoro ed all’obbligo di frequenza che incidono notevolmente sulla vita degli studenti, è riuscito a “sedurre” ed avvincere una ventina di ragazze e ragazzi che, sebbene obbligati, hanno poi espresso la propria adesione al percorso, il proprio entusiasmo ed oggi sono orgogliosi del lavoro fatto, nel quale lasceranno una parte di sé e dal quale porteranno con sé un carico di esperienze e competenze maturate in molti ambiti.

Doveroso il ringraziamento a quanti hanno consentito e sostenuto questa impresa: il Dirigente Scolastico Tullio Faia che ha preceduto l’attuale Prof.ssa Stella Naddeo; il Direttore Amministrativo Paolo Barbaro, attento e sensibile rispetto ai temi del progetto;  la Prof.ssa Carmen De Santis, coordinatrice delle attività di Alternanza Scuola Lavoro, che moltiplica se stessa per tenere in piedi la macchina enorme e laboriosissima dei numerosi progetti dell’istituto e il Prof. Antonio Mauro che la affianca in questo difficile compito; la Prof.ssa Assunta Orsini, che per anni ha avuto cura e attenzione per i libri, pur tra le tante difficoltà, e la Prof.ssa Claudia Iandolo che l’ha affiancata e sostenuta; e tanti altri ai quali chiedo perdono se per dimenticanza non li ho citati.

Ma il ringraziamento più caloroso va ai compagni di viaggio, le alunne e gli alunni che hanno partecipato in questi tre anni al progetto, che rappresentano uno spaccato di universo giovanile straordinario che emerge e si distingue per serietà, impegno, dedizione, capacità, valore umano e culturale; all’irrinunciabile, validissima compagna e collaboratrice Dott.ssa Paola Di Gisi, Assistente Tecnica di Laboratorio, sempre attenta al benessere di tutti; al bibliotecario Domenico De Falco, per noi tutti Mimmo, amico serio e cortese, generoso e appassionato, Maestro non soltanto sul piano operativo ma ancor più su quello umano e culturale.

Qui si conclude il primo capitolo di un’avventura ancora lontana dal concludersi: l’impegno è quello di continuare alacremente il percorso di recupero e di valorizzazione del patrimonio librario presente nell’istituto e di incrementarlo periodicamente, attraverso il coinvolgimento degli alunni, dei docenti e di tutto il personale. La biblioteca, sebbene non aperta al pubblico fisicamente e costantemente, è consultabile a partire dall’OPAC nazionale (Online Pubblic Access Catalogue) che è il catalogo informatizzato di tutte le biblioteche presenti sul territorio nazionale ed è disponibile al servizio di consultazione e prestito su richiesta. Inoltre, l’impegno sarà quello di incrementare la presenza sul territorio e il contributo alla formazione e alla diffusione della conoscenza attraverso iniziative culturali, riunioni, seminari e convegni.

Francesca Corrado

… e sul Mattino si parla di noi!

Inaugurazione biblioteca

Inauguriamo la nostra biblioteca!!!

Inaugurazione della Biblioteca

Giovedì 3 maggio 2018, alle ore 17,00 si inaugura la Biblioteca Mario Pensa del Liceo Imbriani.

Attendiamo tutti!!!

Francesca Corrado e il gruppo degli Apprendisti bibliotecari

Inaugurazione

Un libro nel cuore

A tutti sarà capitato di leggere un libro e di ricordarlo con particolare intensità perché quel personaggio, quella storia, alcune parole hanno avuto la forza di leggerci dentro, di parlare direttamente al nostro cuore, di interpretare il nostro pensiero e le nostre emozioni.

In questa sezione, pubblicheremo il contributo di chiunque voglia eleggere il proprio “Libro del cuore” e ce ne voglia spiegare il motivo.

Il testo va inviato all’indirizzo: bibliotecamariopensa@gmail.com

Una fucina di cultura al Liceo Imbriani

Il lavoro di archiviazione e collocazione

Alternanza Scuola-Lavoro “Apprendisti bibliotecari”

Gli studenti delle terze e delle quarte del liceo “P.E. Imbriani”, che hanno preso parte al percorso ASL “Apprendisti bibliotecari” in collaborazione con la Biblioteca Statale di Montevergine, oltre ad aver svolto le ore previste dalla riforma, hanno reso un servizio al proprio istituto. Il percorso in questione prevedeva l’apprendimento di quelle che sono le mansioni di un bibliotecario. Gli studenti hanno imparato ad adoperare il sistema di archiviazione in SBN online e hanno catalogato una buona parte dei volumi in possesso della biblioteca Mario Pensa del Liceo Imbriani. Ciò è stato possibile grazie alla guida paziente dei bibliotecari di Montevergine, che hanno formato i ragazzi e li hanno seguiti durante il percorso.

L’utilizzo del sistema di catalogazione e archiviazione può essere utile agli studenti per l’acquisizione di una determinata forma mentis, che sia sinonimo di ordine e di una certa disciplina necessari ad un opportuno svolgimento della professione di bibliotecario.

Il lavoro ancora da fare

La reale utilità del percorso svolto, però, è legata in modo imprescindibile all’apertura della biblioteca scolastica agli studenti del liceo Imbriani. Difatti è impensabile che un liceo possegga una risorsa libraria che potrebbe diventare un vero e proprio nucleo culturale all’interno dell’istituto, ma che essa rimanga inutilizzata e gli studenti non ne siano a conoscenza. Se ciò non si verificasse, il lavoro di catalogazione risulterebbe inevitabilmente fine a se stesso e potrebbe essere visto semplicemente come una delle tante modalità finalizzate a riempire le ore obbligatorie previste. Ciò corrisponderebbe esattamente al genere di alternanza scuola-lavoro che gli studenti non desiderano. Ci si augura, difatti, di avere la possibilità di svolgere percorsi costruttivi, inerenti il più possibile al percorso didattico in modo tale che l’alternanza risulti essere un arricchimento formativo.

È per questo che gli studenti si augurano che il loro lavoro possa essere al più presto messo al servizio della comunità scolastica. L’elenco dei volumi in possesso della biblioteca già archiviati nel sistema SBN è consultabile presso il catalogo del polo Napoli al link http://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/Opac.

Hanno partecipato al progetto: Ludovica Berardino (4DL), Francesca D’Ambrosio (4DL), Mara Dello Russo (3DS), Natalia Di Sario (4CL), Alessia Festa (4DL), Stefano Iannuzzi (3CS), Oreste Landolfi (3ES), Sara Marzullo (4AT), Francesco Musto (3BL), Ilaria Pelosi (3FL), Francesca Petrozziello (4AT), Giusy Pierni (3CS), Alessandra Pia Poppa (3DS),  Erica Roca (3FL), Sara Sorrentino (3FL), Ercole Zaccaria (4CS)

Articolo di Francesca Petrozziello – Foto di Sara Marzullo

 

 

Il fascino misterioso dei libri

In volo con i libri

Avevamo sempre visto quella stanza come un semplice laboratorio “d’emergenza”, un luogo associato ad una solitaria lavagna luminosa. Ma cosa si nascondeva in quegli armadi per noi, fino a quel momento, sinonimo di polvere ed ombra? È bastato accendere la luce per illuminare d’un tratto quella che appariva una fitta oscurità amorfa, per entrare in un mondo che da sempre ci apparteneva ma che conoscevamo solo superficialmente e marginalmente. Ci era capitato molte volte di recarci in qualche biblioteca per respirare un po’ di cultura ma, varcando la soglia della biblioteca della nostra scuola, abbiamo realizzato di saper respirare solo a fatica. Abbiamo imparato ad allargare i nostri polmoni, abbiamo aperto gli occhi, ritrovandoci in un posto che avevamo frequentato solo come spettatori passivi. Siamo diventati protagonisti ed elementi attivi della rivoluzione messa in atto al fine di rendere quel gioco di ombre il nostro gioco.
Non avremmo mai pensato che il lavoro da bibliotecario potesse avere così tante sfaccettature dal punto di vista pratico e non avremmo nemmeno immaginato che, fra i requisiti per questo lavoro, fosse necessario un forte senso dell’ordine.
La nostra scuola possiede innumerevoli tesori, e per tesori intendiamo quei libri con i quali per mesi abbiamo avuto a che fare. Ognuno di essi ha una propria storia ed una maturità da raccontare, anche solo attraverso il tocco di una copertina.
Prendersi cura dei libri è un po’ come prendersi cura di un gruppo di bambini, ma quel che più apprezziamo è il lavoro di squadra, primo motore perfetto, causa efficiente del rinnovamento della nostra biblioteca, un passo fondamentale per la nostra formazione.

Racconto di Ilaria Pelosi, Erica Roca e Sara Sorrentino – Disegno di Francesco Musto

Biblioteca

A breve verrà inaugurata la sezione articoli riguardanti le attività di Biblioteca, a cura della prof.ssa Francesca Corrado.

Le auguriamo un buon lavoro.

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